domenica 11 ottobre 2015

MongoDb configurazione e utilizzo ReplicaSet

In MongoDb è facilmente possibile configurare n istanze di mongod in modo da farle coordinare tra loro come repliche.
Nella replica esiste un nodo di tipo primario (PRIMARY) dove di default avvengono letture e scritture e poi ci sono dei processi asincroni che si occupano di scrivere i dati sui nodi secondari (SECONDARY).
Le applicazioni che interrogano la replica di default leggono e scrivono dal primary, per evitare di incorrere nel problema degli stale data.
Questa impostazione si può cambiare consentendo la lettura (mai la scrittura) dai secondary, ovviamente accettando il rischio di poter leggere dati non attuali.
Per configurare una replica set sono necessari 2 passi.
Per prima cosa occorre far partire le istanze dei server che faranno parte della replica. Di seguito un esempio di bat su windows:

start mongod --replSet provaReplica --logpath 1.log --dbpath c:/data/rs1 --port 27017 --smallfiles --oplogSize 64
start mongod --replSet provaReplica --logpath 2.log --dbpath c:/data/rs2 --port 27018 --smallfiles --oplogSize 64
start mongod --replSet provaReplica --logpath 3.log --dbpath c:/data/rs3 --port 27019 --smallfiles --oplogSize 64

Questa bat fa partire sul proprio server 3 istanze di mongod legate alla replica chiamata provaReplica.
Bisogna prima assicurarsi che le 3 cartelle dove le repliche scriveranno i file siano fisicamente presenti sull'hard disk.
A questo punto bisogna configurare la replica, per farlo occorre connettersi ad uno dei 3 mongod e lanciare il seguente script:

> var config={_id:"provaReplica",members:[{_id:0,host:"localhost:27017"}, {_id:1,host:"localhost:27018"}, {_id:2,host:"localhost:27019"}]};
> rs.initiate(config);

A questo punto dopo una breve attesa comparirà subito un risultato (sperabilmente un ok) e possiamo vedere come la replica sia funzionante . Digitando rs.status() abbiamo lo stato della replica.
Il server su cui ci siamo connessi facendo parte della replica può essere o un primary oppure un secondary e abbiamo comunque questa evidenza connettendoci al db vederemo la scritta provaReplica:PRIMARY oppure provaReplica:SECONDARY.
Facendo delle insert sul primary è possibile quindi testare il corretto funzionamento disconnettendosi dal primary e quindi connetendosi (mongo --port 27018 o mongo --port 27019) ai secondary per verificare che l'insert sia stato correttamente replicato.
Quando si interroga un secondario per poter effettuare le query bisogna prima dare il comando:
rs.slaveOk().
Il meccanismo di replica è reso possibile dall' oplog, una collection presente nel db local dove sono loggate le operazioni effettuate sul primary.
Tale file viene sincronizzato dal primary ai secondary consentendo la riproduzione di quanto effettuato.
Per visionare la collection uplog occorre posizionarsi sul db local e quindi digitare il comando:

db.oplog.rs.find().pretty()

sabato 10 ottobre 2015

Indici geospaziali con MongoDb 3.0

Con MongoDb è possibile censire in una collection una serie di luoghi identificati tramite longitudine e latitudine, secondo uno specifico formato definito GeoJson.
Quindi esistono delle funzioni di ricerca molto comode che ci consentono di farci tornare i posti più vicini oppure situati entro un certo range da una locazione.
Vediamo un esempio di script di inserimento di un luogo:

db.locations.insert({citta:"roma",nome:"viale san giovanni bosco 72", location:{type:"Point",coordinates:[12.5588865,41.8604389]},type:"Street"}
Si noti che la sintassi type:"Point" e il valore coordinates sono nomi obbligatori che corrispondono alla nomenclatura prevista dai file di tipo GeoJson.
Le coordinate vanno inserite mettendo prima la longitudine e poi la latitudine (il contrario della visualizzazione da google maps, dove si possono prendere i valori nell'url dopo la @ una volta specificato un indirizzo.

Per creare un indice di tipo geospaziale si procede in questo modo:
 db.locations.createIndex({"location":"2dsphere"})
Quindi per ricercare i punti vicini ad una coordinata si può utilizzare l'operatore $near in questo modo:
db.locations.find({location:
{$near:{$geometry:{type:"Point",coordinates:[13.4181409,41.6929645],$maxDistance:2000}}}})
.pretty()

lunedì 24 agosto 2015

Tomcat LDAP

Per configurare Tomcat in LDAP (es. accesso active directory) è sufficiente:

1) definire il Realm JNDI dentro il file conf/server.xml

2) mettere la web application in sicurezza via web.xml

Per recuperare lo username loggato si può utilizzare il metodo getUserPrincipal() dell'oggetto HttpServletRequest.

Per prima cosa è necessario conoscere l'indirizzo IP del nostro server Ldap. Se siamo in una intranet possiamo da dos lanciare il comando nslookup.

Per configurare il realm inserire il seguente xml (la porta di default è la 389 verificare comunque presso il proprio ambiente):

 <Realm className="org.apache.catalina.realm.JNDIRealm" 
      connectionURL="ldap://[IP]:389/" debug="99" userPattern="{0}"/>


Per il valore debug si noti che un valore alto genera un maggiore dettaglio di log. Al valore 0 corrisponde nessun log.
userPattern definisce invece il DN (Distinguished Name) .

Nel web.xml dell'applicazione web invece inseriamo il security constraint :

 <security-role>
        <role-name>*</role-name>
    </security-role>

    <security-constraint>
        <web-resource-collection>
            <web-resource-name>
                Applicazione
            </web-resource-name>
            <url-pattern>/*</url-pattern>
        </web-resource-collection>
        <auth-constraint>
            <role-name>*</role-name>
        </auth-constraint>
    </security-constraint>

    <login-config>
        <auth-method>BASIC</auth-method>
        <realm-name>INSERIRE CREDENZIALI ACCESSO PC</realm-name>
    </login-config>


All'utente sarà richiesto quindi di autenticarsi solo la prima volta in modalità BASIC auth, e bisognerà immettere le credenziali di accesso al pc in LAN.

Javascript usare Active-X per recuperare utente connesso

Questo script javascript (funziona soltanto su IE, non è il massimo a livello di sicurezza etc.) può essere utilizzato per recuperare lo username dell'utenza Windows connessa.

function getUserName() {
  try
  {
   var wshNetwork = new ActiveXObject("WScript.Network");
   var userName = wshNetwork.userName; 
   document.getElementById("myVal").value=userName;
   return userName;
  }
  catch(err){
   alert(err.message);
  }
 }



lunedì 6 luglio 2015

Sql Server 2008 fetch first n rows

Sulla versione 2008 per ottenere la limitazione dell'output si usa una scomoda sintassi di questo tipo:


SELECT * FROM ( 
  SELECT *, ROW_NUMBER() OVER (ORDER BY nomeCampo desc) as row FROM miaTabella 
 ) a WHERE a.row >0 and a.row <= 100;


Questa sintassi è analoga alla LIMIT 0,100 di MySql

mercoledì 17 giugno 2015

Errore schemaLocation: ... must have even number of URI's

Nei file xml di spring la voce xsi:schemaLocation specifica dove trovare gli xsd per i namespace definiti prima nel file.
Esempio:


<beans xmlns="http://www.springframework.org/schema/beans"
 xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance"
 xmlns:jdbc="http://www.springframework.org/schema/jdbc"
 xmlns:tx="http://www.springframework.org/schema/tx"
 xmlns:batch="http://www.springframework.org/schema/batch"
 xmlns:context="http://www.springframework.org/schema/context"
 
 xsi:schemaLocation="http://www.springframework.org/schema/jdbc 
     http://www.springframework.org/schema/jdbc/spring-jdbc-4.0.xsd
  http://www.springframework.org/schema/beans 
  http://www.springframework.org/schema/beans/spring-beans.xsd
  http://www.springframework.org/schema/context
  http://www.springframework.org/schema/context/spring-context-4.0.xsd">


In questo caso su alcuni namespace è definita la locazione dell'xsd (non è obbligatorio che ci siano tutti).
E' però importante che le dichiarazioni seguano questo schema [NAMESPACE] [XSD_NAMESPACE], quindi il numero totale di dichiarazioni dovrà essere pari.

Se proviamo a cancellare una di queste voci allora apparirà l'eccezione

Error schemaLocation:....... must have even number of URI's

venerdì 5 giugno 2015

WebSphere (su windows) controllare versione

Per controllare esattamente la versione di WAS che si sta utilizzando posizionarsi via cmd sotto

C:\Program Files\IBM\WebSphere\AppServer\bin

e lanciare la bat versionInfo.bat.

Compariranno in console tutte le info relative all'installazione di WAS

domenica 3 maggio 2015

Spring esternalizzare configurazioni datasource e cifrare password

Scenario: abbiamo una applicazione Java che si connettead un db utilizzando Spring, vogliamo fare in modo che i dati della connettività siano spostati dal file di contesto di Spring ad un normale file di properties esterno al jar, in modo che l'utente possa personalizzarlo a seconda dell'ambiente di esecuzione senza dover toccare il file specifico del context di Spring.
Nel file di configurazione di Spring è possibile definire la seguente proprietà:

<context:property-override location="file:conf/db.properties"/>

Il file è letto in un percorso esterno rispetto al jar di esecuzione, come specificato appunto dalla direttiva file.

Il file esterno avrà una struttura di questo tipo (quella tipica di un file di properties):


dataSource.url=jdbc:sqlserver://localhost:1433;dataBaseName=hibernatetest
dataSource.username=pippo
dataSource.password=m4dr+75TW7u0nWFUU52IaQ==


Quindi nell'applicationContext.xml avremo la seguente definizione del dataSource:


 <bean id="dataSource"
  class="it.dao.BasicDataSourceCifrato">
  <property name="driverClassName" value="com.microsoft.sqlserver.jdbc.SQLServerDriver" />
  <property name="url" value="${dataSource.url}" />
  <property name="username" value="${dataSource.username}" />
  <property name="password" value="${dataSource.password}" />
  <property name="initialSize" value="5"></property>
  <property name="maxActive" value="10"></property>
 </bean>


Il datasource è stato ridefinito estendendo  org.apache.commons.dbcp.BasicDataSource .
In questo modo possiamo effettuare la ridefinizione del metodo setPassword inserendo la decifratura della password:


package it.dao;
import it.oasi.cipher.Cifratura;
import org.apache.commons.dbcp.BasicDataSource;
public class BasicDataSourceCifrato extends BasicDataSource {
 public BasicDataSourceCifrato() {
 }
 public synchronized void setPassword(String password) {     
        super.setPassword(decryptPassword(password));
    }
 private String decryptPassword(String password) { 
          // qui si inserisce la logica di decifratura pwd
          ...... 
 }

}


Spring Jdbc Template

In alcuni casi particolari risulta molto utile utilizzare per l'accesso al DBMS JDBC invece degli ORM (Hibernate,EBatis etc.), soprattutto in ambienti legacy dove il database è già esitente e non ottimizzato per l'utilizzo degli ORM.
Il problema di JDBC è comunque l'eccessiva verbosità del codice che ci costringe a gestire l'apertura delle connessioni, la chiusura, i PreparedStatement etc.
Una soluzione ideale in questo ambito è Spring Jdbc, che con il modello dei template ci esenta dal dover gestire manualmente il "plumbing code" JDBC.

Vediamo i passi da seguire per realizzare una applicazione client che si connette ad un db.

LIBRERIE

Ho utilizzato in questo caso spring 3.0
Le dipendenze maven sono le seguenti:


<properties>
 <org.springframework.version>3.0.0.RELEASE</org.springframework.version>
</properties>
 <dependencies>

  <dependency>
   <groupId>org.springframework</groupId>
   <artifactId>spring-core</artifactId>
   <version>${org.springframework.version}</version>
  </dependency>
  <dependency>

   <groupId>org.springframework</groupId>

   <artifactId>spring-jdbc</artifactId>

   <version>${org.springframework.version}</version>

  </dependency>
  <dependency>
   <groupId>commons-dbcp</groupId>
   <artifactId>commons-dbcp</artifactId>
   <version>1.2.2</version>
  </dependency>
  <dependency>
   <groupId>commons-pool</groupId>
   <artifactId>commons-pool</artifactId>
   <version>1.4</version>
  </dependency>

 </dependencies>








FILE DI CONFIGURAZIONE

Il file di configurazione del context di Spring:

<beans xmlns="http://www.springframework.org/schema/beans"
 xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance" xmlns:p="http://www.springframework.org/schema/p"
 xmlns:aop="http://www.springframework.org/schema/aop" xmlns:context="http://www.springframework.org/schema/context"
 xmlns:jee="http://www.springframework.org/schema/jee" xmlns:tx="http://www.springframework.org/schema/tx"
 xmlns:task="http://www.springframework.org/schema/task"
 xsi:schemaLocation="http://www.springframework.org/schema/aop http://www.springframework.org/schema/aop/spring-aop-3.0.xsd http://www.springframework.org/schema/beans http://www.springframework.org/schema/beans/spring-beans-3.0.xsd http://www.springframework.org/schema/context http://www.springframework.org/schema/context/spring-context-3.0.xsd http://www.springframework.org/schema/jee http://www.springframework.org/schema/jee/spring-jee-3.0.xsd http://www.springframework.org/schema/tx http://www.springframework.org/schema/tx/spring-tx-3.0.xsd http://www.springframework.org/schema/task http://www.springframework.org/schema/task/spring-task-3.0.xsd">


 <bean id="adUserDao" class="it.dao.AdUserDaoImpl">
  <property name="dataSource" ref="dataSource" />
 </bean>

 <bean id="dataSource"
  class="org.apache.commons.dbcp.BasicDataSource">

  <property name="driverClassName" value="com.microsoft.sqlserver.jdbc.SQLServerDriver" />
  <property name="url" value="jdbc:sqlserver://localhost:1433;dataBaseName=hibernatetest" />
  <property name="username" value="pippo" />
  <property name="password" value="pippo" />
  <property name="initialSize" value="5"></property>
  <property name="maxActive" value="10"></property>
 </bean>
 
</beans>


TABELLA

La tabella su cui si scrive e si legge ha il seguente script di creazione (DBMS Sql server versione 2008):


CREATE TABLE [dbo].[aduser](
 [id] [bigint] IDENTITY(1,1) NOT NULL,
 [name] [varchar](255) NOT NULL,
 [password] [varchar](255) NOT NULL,
 CONSTRAINT [PK_aduser] PRIMARY KEY CLUSTERED 
(
 [id] ASC
)WITH (PAD_INDEX  = OFF, STATISTICS_NORECOMPUTE  = OFF, IGNORE_DUP_KEY = OFF, ALLOW_ROW_LOCKS  = ON, ALLOW_PAGE_LOCKS  = ON) ON [PRIMARY]
) ON [PRIMARY]



INTERFACCIA ADUSERDAO


package it.dao;
import java.util.List;
import it.objects.AdUser;
public interface AdUserDao {
 
 public boolean insert(AdUser obj) throws DaoException ;
 
 public AdUser getUserById(int id) throws DaoException;
 
 public List<AdUser> getListaUtenti() throws DaoException;

}


CLASSE ADUSER 

package it.objects;
public class AdUser {
 private static final String A_CAPO = "\r\n";
 private int id;
 private String nome;
 private String password;
 public int getId() {
  return id;
 }
 public void setId(int id) {
  this.id = id;
 }
 public String getNome() {
  return nome;
 }
 public void setNome(String nome) {
  this.nome = nome;
 }
 public String getPassword() {
  return password;
 }
 public void setPassword(String password) {
  this.password = password;
 }
 public AdUser(){
  
 }
 public AdUser(String nome,String password){
  this.nome=nome;
  this.password=password;
  
 }
 public String toString(){
  StringBuffer sb=new StringBuffer();
  sb.append("ID: ");
  sb.append(this.id);
  sb.append(A_CAPO);
  sb.append("NOME: ");
  sb.append(this.nome);
  sb.append(A_CAPO);
  sb.append("PWD: ");
  sb.append(this.password);
  sb.append(A_CAPO);
  return sb.toString();
 }
}



IMPLEMENTAZIONE DAO 
package it.dao;
import java.util.ArrayList;
import java.util.List;
import java.util.Map;
import javax.sql.DataSource;
import org.springframework.jdbc.core.JdbcTemplate;
import it.objects.AdUser;
public class AdUserDaoImpl implements AdUserDao {
 private DataSource dataSource;
 private JdbcTemplate jdbcTemplate;
 public DataSource getDataSource() {
  return dataSource;
 }

 public void setDataSource(DataSource dataSource) {
  this.dataSource = dataSource;
 }

 public AdUserDaoImpl() {
  // TODO Auto-generated constructor stub
 }

 @Override
 public boolean insert(AdUser obj) throws DaoException {
  try
  {
   boolean retVal=false;
   jdbcTemplate=new JdbcTemplate(dataSource);
   String insert="insert into aduser(name,password) values (?,?)";
   int esito=jdbcTemplate.update(insert,new Object[]{obj.getNome(),obj.getPassword()});
   if(esito>0) retVal= true;
   return retVal;
  }
  catch(Exception ex){
   throw new DaoException("Errore nell'insert dettaglio "+ex.getMessage());
  }
 }

 @Override
 public AdUser getUserById(int id) throws DaoException {
  try
  {
   jdbcTemplate=new JdbcTemplate(getDataSource());
   String get="select id,name,password from aduser where id=?";
   AdUser retVal=jdbcTemplate.queryForObject(get,new Object[]{id}, new AdUserRowMapper());
   return retVal;
  }
  catch(Exception ex){
   throw new DaoException("Errore nel recupero dettaglio "+ex.getMessage());
  }
 }

 @Override
 public List<AdUser> getListaUtenti() throws DaoException {
  try
  {
   jdbcTemplate=new JdbcTemplate(getDataSource());
   String get="select id,name,password from aduser";
   List<AdUser> listaUtenti=new ArrayList<AdUser>();
   List<Map<String, Object>> rows =jdbcTemplate.queryForList(get);
    for (Map row : rows) {
     AdUser u=new AdUser();
     u.setId(Integer.parseInt(String.valueOf(row.get("ID"))));
     u.setNome((String)row.get("name"));
     u.setPassword((String)row.get("password"));
     listaUtenti.add(u);
    }
   return listaUtenti;
  }
  catch(Exception ex){
   throw new DaoException("Errore nel recupero dettaglio "+ex.getMessage());
  }
 }

}



ROWMAPPER 

Il RowMapper è una classe che implementa l'interfaccia di Spring org.springframework.jdbc.core.RowMapper e che serve a mappare il ResultSet con l'oggetto.

package it.dao;
import java.sql.ResultSet;
import java.sql.SQLException;
import it.objects.AdUser;
import org.springframework.jdbc.core.RowMapper;
public class AdUserRowMapper implements RowMapper<AdUser> {
 public AdUserRowMapper() {
  // TODO Auto-generated constructor stub
 }
 @Override
 public AdUser mapRow(ResultSet rs, int arg1) throws SQLException {
  // TODO Auto-generated method stub
  AdUser a=new AdUser();
  a.setId(rs.getInt("ID"));
  a.setNome(rs.getString("name"));
  a.setPassword(rs.getString("password"));
  return a;
 }

}



ESECUZIONE PROGRAMMA

 ConfigurableApplicationContext context=new ClassPathXmlApplicationContext("conf/applicationContext.xml");
   AdUserDao ad=(AdUserDao)context.getBean("adUserDao");
        AdUser user= ad.getUserById(1);
        System.out.println(user);
        List<AdUser> utenti=ad.getListaUtenti();
        for(AdUser a : utenti){
         System.out.println(a);
        }
        ad.insert(new AdUser("qweqw", "rrrrrrr"));
        context.close(); 

NOTE 

In questo caso abbiamo utilizzato la connessione da un pool gestito dalle librerie :

commons-dbcp-1.4.jar
commons-pool-1.4.jar

Si può anche decidere di utilizzare il DriverManagerDataSource di Spring che ci ritorna una connessione ogni volta che viene richiesta. Oppure il SingleConnectionDataSource che torna ogni volta la stessa connessione già utilizzata, come se si trattase di un pool di connessioni con size pari a 1.
Di seguito la configurazione per l'implementazione del DriverManagerDataSource:


<bean id="dataSource"
  class="org.springframework.jdbc.datasource.DriverManagerDataSource">

  <property name="driverClassName" value="com.microsoft.sqlserver.jdbc.SQLServerDriver" />
  <property name="url" value="jdbc:sqlserver://localhost:1433;dataBaseName=hibernatetest" />
  <property name="username" value="pippo" />
  <property name="password" value="pippo" />
 </bean>




mercoledì 29 aprile 2015

BAT per stop Tomcat clean directory e restart servizio

Con questo script è possibile stoppare tomcat ripulire le directory e fare il restart.
E' meglio utilizzare il comando NET START o NET STOP piuttosto che sc in quanto sc è asincrono per cui si rischia vada in errore la cancellazione dei file.
Lo script è il seguente:


    @echo OFF

    set CATALINA_HOME=D:\lavoro\apache-tomcat-7.0.53
    net stop TomcatService
   
    
    

    echo removing work
    rmdir /S /Q "%CATALINA_HOME%\work"
    echo making new work dir
    mkdir "%CATALINA_HOME%\work"
 
    echo removing temp
    rmdir /S /Q "%CATALINA_HOME%\temp"
    echo making new temp dir
    mkdir "%CATALINA_HOME%\temp"
 
    echo removing logs
    rmdir /S /Q "%CATALINA_HOME%\logs"
    echo making new logs dir
    mkdir "%CATALINA_HOME%\logs"
 
    echo starting tomcat service
  
    net start TomcatService


venerdì 17 aprile 2015

Verificare le porte di WebSPhere

WAS  utilizza porte diverse a seconda dell'accesso da console oppure da http o https.
Per verificare quali sono si può aprire il file

AboutThisProfile.txt che si trova tipicamente in

C:\Program Files\IBM\WebSphere\AppServer\profiles\[PROFILO]\logs

Il file presenta queste informazioni:


Ambiente del server delle applicazioni da creare: Server delle applicazioni
Ubicazione: C:\Program Files\IBM\WebSphere\AppServer\profiles\AppSrv01
Spazio su disco richiesto: 200 Mb
Nome profilo: AppSrv01
Imposta questo profilo come valore predefinito: True
Nome nodo: xxxxxxxx
Nome host: xxxxxxxxxxxx
Abilita sicurezza di gestione (consigliato): True
Porta della console di gestione: 9060
Porta sicura della console di gestione: 9043
Porta di trasporto HTTP: 9080
Porta di trasporto HTTPS: 9443
Porta di avvio: 2809
Porta connettore SOAP: 8880
Esegui il server delle applicazioni come servizio: True
Crea una definizione server Web: False
Impostazioni di ottimizzazione delle prestazioni: Standard



mercoledì 15 aprile 2015

PrimeFaces autoscroll dopo update eventi ajax

Spesso in form molto lunghi, quando si scrolla per la compilazione, l'utilizzo di Ajax può essere fastidioso perchè ad ogni esecuzione del codice poi sul client ci si riposiziona in alto e si perde lo scroll.
In javascript questo problema si risolve utilizzando la seguente sintassi:


document.getElementById("idComponente").scrollIntoView();


Dalla versione 3.2 di Primefaces è stato introdotto il metodo  
  RequestContext.getCurrentInstance().scrollTo

Purtroppo però non mi funzionava (stavo utilizzando la versione 3.5).
Comunque un workaround funzionante è quello di utilizzare sempre l'oggetto org.primefaces.context.RequestContext, inserendo il javascript dentro in questo modo:

 RequestContext.getCurrentInstance().execute("document.getElementById( 'componentId' ).scrollIntoView();");


Si noti che l'id deve essere quello generato dal componente a video, per capirci quello che vediamo col viewsource della pagina.

domenica 12 aprile 2015

Java8 iterazione esterna

Esempio iterazione esterna con Java 8.
Supponiamo di avere una lista di oggetti di tipo Persona identificati da alcune proprietà (nome, cognome, età ) ed una proprietà isMaggiorenne che ci filtra le persone con età > 18 anni.
Per avere un conteggio di queste occorrenze prima di Java 8 si operava in questo modo:



int count=0;
  for(Persona p: l){
   if(p.isMaggiorenne()){
    count++;
   }
  }


Questa è la classica iterazione esterna.
Con Java 8 si introduce il concetto di iterazione interna , dove invece di procedere noi all'esecuzione del ciclo for si opera sugli stream inserendo i filtri esplicitamente.
Il caso di esempio precedente si risolve in Java 8 nel seguente modo:

long l= i.getListePersone().stream().filter(person -> person.isMaggiorenne()).count();


Oltre alla maggiore compattezza del codice il vero vantaggio è che l'utilizzo degli stream consente  al compilatore di eseguire lui al meglio le operazioni richieste, magari anche parallelizzando le operazioni se necessario.

giovedì 12 febbraio 2015

Settare JDK su Ireport

Ireport attualmente non funziona se abbiamo installato la JDK 1.8.
La versione che ho provato io è la 4.7.0, non proprio l'ultimissima (siamo attualmente alla 5.5.0), comunque anche su quest'ultima leggo sui forum che ci sono problemi.
Io avevo installato la JDK 1.8 ma comunque ho nel path come prima entry quella della JDK 1.6 per cui ero convinto di girare comunque con la JDK 1.6 (anche la JAVA_HOME punta alla JDK 1.6).
Attenzione quindi, iReport prende la JDK da suoi ragionamenti interni ignorando le opzioni specificate a livello di sistema....

Avevo il seguente messaggio di errore (il file di log di Ireport si trova in Windows  sotto c:\Utenti\nomeutente\.ireport\4.7.0\var\log\messages.log )

java.lang.IllegalStateException: java.lang.IllegalAccessException: Class org.openide.util.WeakListenerImpl$ProxyListener can not access a member of class org.openide.filesystems.$Proxy0 with modifiers "public"

Per risolvere occorre modificare il seguente file ireport.conf che si trova sotto C:\Program Files\Jaspersoft\iReport-4.7.0\etc.

In particolare ho modificato la parte in grassetto

# ${HOME} will be replaced by user home directory according to platform
default_userdir="${HOME}/.${APPNAME}/4.7.0"
default_mac_userdir="${HOME}/Library/Application Support/${APPNAME}/4.7.0"

# options used by the launcher by default, can be overridden by explicit
# command line switches
default_options="--branding ireport -J-Xms256m -J-Xmx512m -J-Dorg.netbeans.ProxyClassLoader.level=1000 -J-XX:MaxPermSize=512m "
# for development purposes you may wish to append: -J-Dnetbeans.logger.console=true -J-ea

# default location of JDK/JRE, can be overridden by using --jdkhome <dir> switch
#
jdkhome="C:/Program Files/Java/jdk1.6.0_45"

# clusters' paths separated by path.separator (semicolon on Windows, colon on Unices)
#extra_clusters=



 

domenica 8 febbraio 2015

Javascript timer

Un contatore di secondi in Javascript:


<!DOCTYPE html>
<html>
<body>

<p>Script che starta un contatore:</p>

<p id="demo"></p>

<script>
var myVar=setInterval(function(){myTimer()},1000);
var cont=-1;
function myTimer() {
    var d = new Date();
    document.getElementById("demo").innerHTML =cont+myVar+" secondi trascorsi";
    cont=cont+1;
}
</script>

</body>
</html>


Risultato:

lunedì 12 gennaio 2015

Configurazione WAS 8.5 per chiamate HTTPS

Se da una applicazione Web richiamiamo un url di WebSphere e questa Url è in https allora è necessario importare il certificato dentro WebSphere.
Si noti che questo vale sempre, anche se ci si connette a siti trusted (es https://www.google.it).
Mi è capitato infatti che lo stesso codice funzionante su Tomcat 7 andasse in errore su Was 8.5.
L'eccezione in fase di chiamata era la seguente :

Error 500: javax.net.ssl.SSLHandshakeException: com.ibm.jsse2.util.j: PKIX path building failed: java.security.cert.CertPathBuilderException: PKIXCertPathBuilderImpl could not build a valid CertPath.; internal cause is: java.security.cert.CertPathValidatorException: The certificate issued by OU=Equifax Secure Certificate Authority, O=Equifax, C=US is not trusted; internal cause is: java.security.cert.CertPathValidatorException: Certificate chaining error 

Per risolvere occorre seguire i passaggi seguenti

1 - Da console WAS 8.5 Sicurezza/Gestione chiavi e certificati SSL






2 - Selezionare keystore e certificati



3 - Cliccare quindi su "Certificati firmatario"







4 - Selezionare NodeDefaultTrustore per accedere alla lista

5 - Selezionare l'opzione "Richiama da porta" e quindi inserire i dati del server, la porta (di solito la 443) e un alias che possiamo definire a piacere per il nome del trustore, quindi cliccare su Richiama Informazioni Firmatario per avere i dettagli del certificato





 Salvando questa configurazione, senza necessità di riavviare WAS 8.5 la chiamata all'url in https funziona correttamente.



venerdì 9 gennaio 2015

JAX-WS generare WSDL con xsd interni al WSDL

Di default JAX-WS genera l'xsd in un file esterno che poi è referenziato all'interno della sezione types del WSDL generato.
Questa opzione è sicuramente più corretta e rende migliore la lettura del WSDL ma può capitare di volere l'opzione opposta, ossia un WSDL contenente anche gli xsd.
A quanto ho visto qui fino alla versione 2.1 di JAX-WS non era possibile avere questo risultato (nb. la versione 2.1 è quella utilizzata di default da JAVA 1.6).
Dalla jax-ws 2.2 è finalmente possibile con il comando wsgen utilizzando l'opzione inlineSchemas in questo modo

wsgen -Xendorsed -verbose -inlineSchemas   -keep -cp .  it.myclass.MyService -wsdl
 

Tuttavia non sono riuscito a trovare un modo di avere lo stesso risultato deployando il web service su un Application Server.
Anche usando JAX.WS. versione 2.2 non trovo via codice un modo di forzare la generazione del servizio con xsd esterno.

mercoledì 7 gennaio 2015

Internalizzazione con Struts 1.3

Con la vecchia versione di Struts per realizzare l'internazionalizzazione occorre:

1) definire nello struts-config.xml l'elemento message-resources
2) definire un package con i file di properties, tenendo conto che il parameter impostato al punto 1 dovrà puntare al nome del file di properties senza estensione nè localizzazione
3) caricare in sessione nella variabile org.apache.struts.Globals.LOCALE_KEY il locale prescelto

Esempio

definisco un package denominato org.common.i18

con dentro 3 files:
  • messages.properties;
  • messages_en.properties;
  • messages_it.properties
Ogni file ha una proprietà soltanto

welcome.message=Benvenuto (DEF) per il messages.properties
welcome.message=Benvenuto (EN)  per il messages_en.properties
welcome.message=Benvenuto (IT) per il messages_it.properties

Nello struts config definiamo il seguente elemento:


<message-resources key="localeBundle" parameter="org.common.i18.messages">
</message-resources>

La key serve ad individuare univocamente il bundle e quindi consente di definirne più di uno.

Sulla prima action chiamata dall'applicazione si setta il locale in questo modo:


request.getSession().setAttribute(Globals.LOCALE_KEY, request.getLocale());


Nella jsp occorre importare la taglib di struts


<%@ taglib uri="/WEB-INF/struts-bean.tld" prefix="bean"%> 


Per accedere alla proprietà è sufficiente quindi scrivere:


<bean:message key="welcome.message" bundle="localeBundle" />